Tiro Difensivo
Questo “testo” si limita a dare un piccolo indirizzo, a tutti quelli che per motivi riguardanti la propria e altrui sicurezza, vuole intraprendere un percorso formativo nell’ambito del Tiro Tattico Difensivo (TTD).
Siamo tutti consapevoli della difficoltà e complessità dell’argomento, basta fare una ricerca su internet per verificare la confusione esistente in una materia così delicata e importante, la Mia l’intenzione è quella di contribuire a far comprensibilità e fornire al lettore una traccia per consentirgli di analizzare e poter scegliere la via più congeniale e consona alle proprie esigenze di salvaguardia.
Prima di tutto bisogna capire quali obiettivi si vuole raggiungere e quale il bisogno di sicurezza che si vuole soddisfare avviandosi all'uso delle armi da fuoco.
II bisogno di sicurezza è legato al concetto della difesa personale e/o collettiva (vedi gli operatori di sicurezza Carabinieri, Polizia e Guardie particolari Giurate ecc.).
La preparazione al TTD comprende delle procedure, che hanno lo scopo di esercitare il tiratore al scontro a fuoco la cui premessa è il confronto tra due o più volontà omicide tese a opprimere.
Il TTD della Polizia in generale delle Forze dell’Ordine, serve il fine di neutralizzare una minaccia da assicurare alla Giustizia e sopravvivere a un scontro a fuoco, gli interessati si inquadrano in operatori Professionali cioè tutti coloro che portano un'arma per "mestiere”.
Il TTD individuale riguarda tutti quei soggetti, i quali sono in possesso di una licenza porto d'arma per difesa (ad esempio Gioiellieri, persone sottoposte a minacce alla propria persona ecc.).
La TTD personale familiare riguarda tutti i cittadini che possiedono presso la propria dimora un'arma da fuoco previa autorizzazione di Polizia.
In generale dobbiamo riconoscere che la maggior parte delle situazioni di pericolo con armi da fuoco sono a breve o brevissima distanza, inoltre il tempo dedicato in questi momenti all’inquadramento del potenziale pericolo deve essere rapidissimo. In mancanza di tale reattività il rischio di essere soppressi e assoluto, ma non solo, sempre in questi frangenti bisogna saper affrontare la situazione con uno stress emotivo non indifferente.
La somma di queste condizioni fa capire che nel TTD risulta indispensabile una specifica preparazione che sviluppa la capacità dell’azione istintiva e senza l’uso dei congegni di puntamento delle armi.
Senza in ogni caso dimenticare la capacità di controllare gli segnali dello stress acuto, che possono provocare movimenti e reazioni devastanti e incontrollabili.
Occorre abituarsi ad acquisire fin dal primo tiro la capacità di colpire la minaccia senza mirare, l’esercizio in poligono per gli operatori di Polizia e per quei soggetti che intendono utilizzare l'arma per difesa personale individuale o abitativa, deve essere effettua nelle corte distanze.
Si ritiene che nei scontri a fuoco di Polizia circa il 80% dei colpi esplosi siano vaganti, è la causa sostanziale sia da attribuire nel sbagliato addestramento in poligono dedicato essenzialmente al Tiro mirato (indispensabile solo nel tiro sportivo) ma assolutamente inadeguato nella realtà operativa.
Nell’affrontare le situazioni del TTD la prima regola impone è di non mettere a fuoco il mirino, se si mette a fuoco il mirino si vedrà sfumato tutto il teatro circostante oggetto del contesto.
Seconda regola di sicurezza "mai puntare la volata di un'arma verso qualcuno o qualcosa che non si voglia colpire”. Può essere necessario subito dopo l'estrazione iniziare l'azione di fuoco.
Inoltre, altra regola di sicurezza "prima di fare fuoco bisogna acquisire la minaccia e le persone che stanno intorno".
Lo Stress: a tutti nella vita sarà capitato di affrontare una situazione di pericolo grande o piccola che sia, lo scatenarsi degli ormoni uniti allo stress nel contesto di un immediato pericolo, provoca delle importanti variazioni dei parametri vitali (tachicardia, aumento pressione arteriosa, sudorazione, contrazioni muscolari involontarie, alterazioni percettive ecc.), tale condizione richiede un avvicinamento mentale diverso.
Quanto espresso mostra elementi che agiscono e stabiliscono effetti devastanti sulle performance operative, per tutto ciò, devono essere presi in grande considerazione.
Come portare l’arma corta: in rapporto ai contesti attivi, può essere portata in fondina (ordinariamente nessun pericolo).
Afferrata in fondina (pericolo indefinito).
Impugnata fuori dalla fondina (pericolo consistente).
Nell’ultimo caso l'arma può essere impugnata a una o due mani sempre con il vivo di volata verso il basso o impugnata a una o due mani, gomiti piegati e vivo di volata verticale verso l'alto.
Ed ancora, impugnata a una o due mani dal fianco o all’altezza del proprio busto, all'altezza del bacino o del torace, con le braccia raccolte e gomiti appoggiati ed arma appena sotto la linea del mento.
Come impugnare l’arma corta: le condizioni di stress, individuano delle logiche essenziali anche nelle modalità di impugnare l'arma, l'asse della canna non deve essere un prolungamento dell'asse del braccio, ma deve dare forma ad un angolo. Stringendo l'arma a una o a due mani, si dovrà posizionare verso il centro del proprio busto, l'asse della canna.
La presa dell'arma: nell'impugnatura a due mani, deve compiersi senza sistemazioni ulteriori, facilitando con entrambe le mani, una pressione laterale equivalente, poi, bisogna evitare di spingere con la mano forte e tirare con la mano debole.
La posizione (postura): quando si avverte un pericolo viene naturale (istintivo) portarsi nella posizione raccolta, perciò, dovendo simulare nell’esercitazione tale situazione, le ginocchia dovranno piegarsi in modo importante. La posizione impiegata sarà: testa lievemente piegata in avanti, tronco sempre leggermente piegato in avanti, una o due braccia distese con gomiti piegati, ginocchia piegate di circa 40°, piedi allargati nella misura delle spalle con quello opposto alla mano dominante circa più avanti dell'altro.
Inquadrare e analizzare un pericolo: identificare senza alcun dubbio lo scenario, il pericolo incombente, la gravita della situazione, per poter decidere la vera e dovuta esigenza nell’uso dell'arma da fuoco, dopo l’acquisizione certa del pericolo e prima di fare fuoco, con gli occhi aperti per una visione nitida e completa, puntare la volata dell’arma verso la minaccia.
MAI PUNTARE LA VOLATA DI UN’ARMA VERSO QUALCUNO O QUALCOSA CHE NON SI VOGLIA COLPIRE
Nel TTD, il corretto ingaggio avviene nella corta distanza (dai 0,50 ai 7 metri), non utilizzando dispositivi di puntamento poiché si spara d'istinto, i colpi vanno indirizzati verso il busto del pericolo. Nel caso della non efficacia di tale azione (mancato arresto della minaccia perche dotata di protezioni balistiche), si punterà alla testa della minaccia. Nell’eventualità che il pericolo non sia visibilmente dotato di armi (occulta le mani e non arresta la sua ostilità), i colpi vanno indirizzati verso gli arti braccia o gambe.
Con la quasi completa distensione delle braccia (a due mani e gomiti leggermente piegati) puntando sempre il vivo di volata sul busto della minaccia, tendo le proprie braccia appena al di sotto del mento e al centro del proprio corpo, per avere la visuale libera.
Con una sola mano a braccio quasi disteso l'arma deve essere ruotata leggermente verso sinistra (il contrario per i mancini) con sempre il gomito leggermente piegato.
Il Grilletto (scatto): il dito indice, verrà collocato a contatto del castello in maniera distesa, il grilletto verrà impegnato con la seconda falange. Usare la prima falange non si configura utile per via degli stress del momento, al contrario nel tiro di precisione (che non è soggetto agli stress di un conflitto a fuoco ecc.) risulta essenziale.
L'azione sul grilletto seguirà l'istinto, quindi comanderà la partenza dello sparo il più celermente possibile. Quindi bisognerà mantenere senza errori l'asse della canna per impedire lo "strappo" sia verticale che orizzontale o diagonale aumentando solo la pressione laterale delle mani, cosi facendo, l’arma sarà bloccata come in una morsa e la forza del dito indice sul grilletto, che potrebbe causare il “strappo”, verrà annullata.
VOGLIO RICORDARE CHE IN FASE D’ADESTRAMENTO, E’ SEMPRE CONSIGLIATO USARE ARMI FINTE, SE NECCESSARIO RENDERE L’ESERCITAZIONE PIU’ REALE USARE ARMI VERE SOLO DOPPO ESSERSI ASSOLUTAMENTE ACCERTATI CHE SIANO SCARICHE
SEMPRE LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
continua